Sai quello che Mangi?

Fave fresche

A maggio ti proponiamo non uno, ma ben due prodotti del mese g.b.c.! Il primo è la fava fresca, un legume forse un po’ sottovalutato rispetto alle sue innumerevoli qualità. Scopriamole insieme!

Il Territorio

La Vicia faba, meglio nota come fava o “baccello” (in dialetto toscano), è una pianta erbacea, annuale, della famiglia Fabaceae.

Si tratta di una coltura ampiamente prodotta sia per il consumo umano, sia per il sovescio, sia per l’alimentazione animale.

Nelle sue varietà destinate all’alimentazione umana, si tratta di un legume particolarmente utilizzato nella cucina Europea meridionale e settentrionale, dell’Asia orientale, dell’America Latina e del Nord Africa.

Essendo una pianta che teme il caldo, nelle zone climatiche temperate calde la semina delle fave va effettuata in autunno o all’inizio dell’inverno, con raccolti a partire da circa 180 giorni dopo. Per le zone molto fredde è meglio seminare in primavera.

La storia

La pianta delle fave è originaria dell’Asia Minore e da secoli viene ampiamente coltivata per l’alimentazione umana ed animale. La sua produzione è tra le più sostenibili oggi conosciute, in virtù delle sue scarsissime necessità in termini di terreno, del ridotto fabbisogno idrico e della resistenza a parassiti e malattie.

È celeberrima l’idiosincrasia di Pitagora e della sua Scuola per le fave: non solo si guardavano bene dal mangiarne, ma evitavano accuratamente ogni tipo di contatto con questa pianta. Secondo la leggenda, Pitagora stesso, in fuga dagli scherani di Cilone, preferì farsi raggiungere ed uccidere piuttosto che mettersi in salvo attraverso un campo di fave.

Informazioni nutrizionali

Le fave sono un capostipite dell’alimentazione vegetariana e vegana. Forniscono amido, proteine e discreto valore biologico, fibre e diversi minerali e vitamine utili.

Rispetto ai fagioli, le fave sono qualitativamente superiori in termini proteici (anche se quantitativamente inferiori): questi legumi contengono, all’incirca, il 5% di proteine, il 5% di fibre, il 4,5% di carboidrati e pochissimi grassi (0,4%); il restante 84 % è costituito da acqua.

Le fave sono ricche di ferro, potassio, magnesio, rame, selenio e moltissime vitamine, soprattutto acido ascorbico: è doveroso ricordare che con la cottura delle fave, come peraltro per tutti i legumi, la maggior parte delle vitamine e dei sali minerali viene perduta. Anche il processo dell’essiccazione altera la componente vitaminica e minerale. Per la ricchezza in ferro, sembra che il consumo di fave sia utile per contrastare l’anemia.

Le foglie essiccate di fave sono sfruttate in erboristeria come rimedio naturale per stimolare la diuresi.