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Cavolo nero

Cavolo nero, cavolo toscano, lacinatom, dinosaur kale… insomma, lo chiamano in tanti modi, ma la sostanza non cambia: il cavolo nero è un ortaggio speciale, buono e nutriente, quindi rispecchia in pieno tutte le caratteristiche per diventare il prodotto del mese g.b.c. di dicembre!

Il Territorio

Il cavolo nero è coltivato per il valore nutritivo delle sue foglie e anche a scopo ornamentale in numerose aree del mondo come il Portogallo, il nord della Spagna, l’Italia, i Balcani, gli Stati Uniti, il Brasile, il nord dell’India e in varie zone dell’Africa.

Richiede terreni drenanti, poco argillosi o a medio impasto, con un pH prossimo alla neutralità; il clima dev’essere fresco per evitarne la fruttificazione.
La semina è consigliata da marzo a giugno e si trapianta in pieno campo da luglio ad agosto, mentre la raccolta inizia in autunno e termina in inverno, prima che acquisisca troppa legnosità. Le foglie sono tipicamente raccolte dal fondo dello stelo verso il centro, mantenendo la pianta integra al centro, in modo che possa produrre nuova massa fogliare.
La produzione del cavolo nero si aggira intorno ai 15-20 kg ogni 10 metri quadrati.

La storia

Le varietà a foglia liscia venivano coltivate già in Grecia nel IV secolo aC. Denominate dagli antichi romani “Cavoli Sabellici”, sono considerate gli antenati di tutte le cultivar moderne di acephola.
Fino alla fine del Medioevo, i cavoli a foglia (incluso quello nero) erano tra le verdure più comuni presenti in Europa. Oggi se ne differenziano le numerose varietà in base alla lunghezza dello stelo (basso, medio o alto) e al tipo di foglie. I colori oscillano tra : verde tenue, verde violaceo, verde scuro e viola-marrone.
In Italia, le prime testimonianze sul cavolo nero propriamente detto risalgono al XVIII secolo dC. Venne anche menzionato da Thomas Jefferson tra le 1777 piante presenti nel suo giardino di Monticello.

Informazioni nutrizionali

Il cavolo nero è un alimento poco energetico, anche se tra gli ortaggi si colloca circa nella media dei valori.
Le proteine sono scarse e con un valore biologico basso.
I lipidi sembrano pressoché trascurabili, anche se la concentrazione di quelli polinsaturi (benefici per l’organismo) supera abbondantemente quella dei saturi.
Il colesterolo è ovviamente assente e le fibre risultano abbondanti, caratteristica molto utile per tantissime diete.
Contiene elevate quantità di acqua e potassio, un elemento molto importante per gli sportivi, per gli anziani (entrambe categorie tendenti alla disidratazione) e per chi soffre di ipertensione (patologia che migliora con apporti significativi di questo minerale).
Per quel che concerne la vitamine, la più significativa è senz’altro la C, ma non mancano l’acido folico e i carotenoidi.
Oltre ai carotenoidi e all’acido ascorbico, il cavolo nero contiene altre molecole dal potere antiossidante, ragion per cui rientra nel gruppo degli alimenti che possono contribuire a ridurre il rischio di tumore.